Trasmissione di retrospezione cultural-musicale sulla storia del rock...in onda tutti i Giovedì dalle 21 alle 22.30 su Città del Capo-Radio Metropolitana (Bologna e provincia, provincia di Modena e Ferrara: 94.7 MHz - 96.3 MHz) e in streaming, oppure su iPhone, iPad e smartphone, ovunque vi troviate sul globo terracqueo...

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...conducono Simone e Vanes


12/11/13

MY PRIVATE Vinyl Collection - puntata 3: NEIL YOUNG - ON THE BEACH



...questo invece è il caso di un disco che racchiude mozioni dell’affetto e qualità musicali evidenti…è insomma un disco che adoro totalmente anche per il suo contenuto sonoro, e anzi dico di più…
…che se mi offrissi volontario per un esperimento da condurre per un anno sulla famigerata isola deserta e mi dessero la possibilità di portarmi dietro UN disco UNO, e non di più (e anche un giradischi, un amplificatore, due casse e un gruppo di continuità di sufficiente autonomia –sì, così suona meno poetico rispetto al più classico clichè del naufragio, ma molto pragmaticamente mi son sempre chiesto dove l’avrei reperita tutta ‘sta roba, in caso di naufragio-), beh, allora sceglierei questo…
Che si lega alla precedente puntata attraverso diversi livelli di familiarità: il più ampio, ci dice che Neil Young è canadese come i 4/5 dei componenti della Band; quello un po’ più stretto, che il Nostro ha partecipato, il 25 novembre del 1976, al Last Waltz, ovvero il concerto d’addio della stessa Band, interpretando insieme a loro la sua Helpless; quello ancor più stringente, che la sezione ritmica del gruppo canadese (Levon Helm e Rick Danko) ha contribuito alle registrazioni di On The Beach, suonando in due delle canzoni più belle dell’album, Revolution Blues e la title track.

Detto dell’album di famiglia, rimane da annotare che l’edizione che posseggo è tanto interessante nella stampa (è la prima italiana, del ’74, anno di uscita del disco all over the world – dopo di che non ci sono mai più state altre ristampe in vinile, e anche quella in cd arrivò tardissimo, nel 2003, quando i fans erano ormai in preda a una mezza crisi di nervi- con interno della custodia in stile floreale, tipo carta da parati seventies) quanto sgarrupata nella confezione, un po’ scollata e riportante sulla copertina, come succedeva spessissimo in terra italica (con disappunto degli attuali cercatori di pepite viniliche, che però a volte, quando trattasi come nel caso del sottoscritto di compratori in braghe di tela che antepongono la possibilità di godersi un oggetto di questo tipo rispetto al feticismo purista del collezionista soldo-dotato, proprio grazie alla firma "deturpatrice" possono procurarsi manufatti che, fossero intonsi e in perfetto stato, costerebbero assai di più), il nome dell’ex proprietario…tal Rita Tartarini in questo caso, da cui tramite le imperscrutabili vie del mercanteggiamento di manufatti vinilici, il disco è arrivato a me…



...e anzi dirò di più…e cioè che il fatto che un disco denunci il proprio passato, l’importanza che ha avuto per altre persone prima di me, il suo essere stato patrimonio musical-culturale nella formazione di altre coscienze, il suo essere stato oggetto di desiderio e poi di utilizzo, non solo auditivo ma tattile, olfattivo, anche se a volte scriteriato e indelicato, beh,  tutto ciò rende ancor più affascinante e suggestiva quell’avventura che si chiama “ricerca del vinile”…come se ogni passaggio di un disco dalla bancarella di un venditore nelle mie mani e nella mia disponibilità contribuisse a re-introdurre quell’album in un circuito virtuoso di apprendimento e formazione che aveva già percorso in parte (e che proprio le sue passate imperfezioni testimoniano) e che è bello possa proseguire, all’infinito se possibile, come testimonianza viva e mobile di una forma d’arte.

Per il resto, On the Beach è un disco malinconico, triste a volte, arrabbiato, livoroso o frustrato in altri frangenti, e complessivamente bluesy, il più intriso di blues della storia del Nostro; dove le 12 note sono declinate a volte sotto la forma del rock sanguigno e abrasivo (Revolution Blues, Vampire Blues),  altre sotto quella della ballata ipnotica e rarefatta (On the Beach, Motion Picture e Ambulance Blues, vale a dire un lato B che rasenta la perfezione e le delizia totale)…ospiti, come di diceva sopra, due membri della Band, più Crosby, più Nash, più i buoni Crazy Horse Molina e Talbot, e altri ancora…un disco che è quindi anche un lavoro collettivo, registrato quasi tutto all’insegna del “buona la prima” e che asseconda le paure e le frustrazioni di un periodo particolarmente triste e delicato nella storia personale di Neil Young…un disco di 8 canzoni, quindi di per sé votato alla grandezza (questa è una storia che prima o poi riprenderò) e un disco con una copertina meravigliosa (e Neil Young ne ha prodotte davvero poche, di belle copertine…), fra le più malinconiche, struggenti, intrise di simbolismo e di fine di un’epoca di sempre…la spiaggia di Santa Monica, California, immersa in una luce tardo-pomeridiana (l’ora alla quale di solito le spiagge si svuotano e si sta veramente da dio, in una combinazione emotivo-climatica ottimale ), un ombrellone giallo dalle frange bianche e dai fregi interni floreali (quasi gli stessi dell’interno della custodia), sotto il quale stanno due sedie e un tavolino su cui sono appoggiati una lattina di birra Coors e un bicchiere…lì vicino, a terra, un quotidiano che riporta aggiornamenti sul caso Watergate e, meraviglia delle meraviglie, una CADILLAC di cui si intravede solo il retro , essendo il resto letteralmente piantato nella sabbia…
Poi, sulla battigia, di spalle, capelli lunghi, giacchetta gialla e pantaloni bianchi che richiamano i colori degli oggetti presenti: Lui, scalzo…sguardo rivolto all’orizzonte, mani in tasca, di fianco a terra gli stivaletti…sullo specchio del mare, un’onda appena accennata sta per finire la sua corsa verso riva…
Sul retro (e che peccato che il formato della custodia non sia quello apribile del gatefold, chè una foto così avrebbe meritato la possibilità di godersela tutta insieme) la parte sinistra della foto… ancora mare, ancora spiaggia, sulla sabbia soltanto un vaso di legno in cui è piantata una lunga ma sottilissima pianta…
Qualcuno in questa copertina legge arditissimi significati simbolici degni del surrealismo di un Magritte o di un Dalì…a me questa foto è sempre piaciuta per il carico quasi intollerabile di pensierosa e delicata melanconia che porta con sé…


p.s. il disco poi ha la particolarità di essere stato registrato quando i musicisti erano tutti gonfi di "honey slides", frittelline di marijuana e miele fatte conoscere alla compagnia da Rusty Kershaw, musicista country dedito ai suoni delle radici che, divenuto amico di Young, ne influenzò i gusti musicali del periodo, partecipò alle sessions e scrisse le note all'album che vedete qua sopra...
...e a me 'sto fatto delle "honey slides" diverte e piace molto, anche in virtù della mia predilezione per il miele...



11/11/13

CONCEPT ALBUM!!! - puntata IX

Dicci se ti piace Boomerang!!!

Domenica 10 novembre 2013 è andata in onda su Radio Città del Capo la quinta puntata della stagione 2013-2014 di Boomerang!!!, nonchè nona e ultima del ciclo sulla storia del Concept Album...

...ecco il link per il download della puntata

PUNTATA9_CONCEPT ALBUM


...ed ecco la scaletta


1. THE MOTHERS OF INVENTION - Absolutely Free, da We're Only in It for the Money verve 1968











2. THE MOTHERS OF INVENTION - Hungry Freaks, Daddy, da Freak Out! verve 1966







3. Hüsker Dü Chartered Tripsda Zen Arcade, sst 1984














4. THE SMITHS - That Joke Isn't Funny Anymore, da Meat Is Murder, rough trade 1985









5. TOM WAITS - Temptation, da Franks Wild Years, island 1987





























6. LUCIO DALLA - Intervista con l'Avvocato, da Automobili, RCA 1976








7. MODENA CITY RAMBLERS - Al Dievel, da Appunti Partigiani, mescal 2005







8. LIFT TO EXPERIENCE - These Are The Days, da The Texas-Jerusalem Crossroads, bella union 2001














9. EELS - 
P.S. You Rock My World, da Electro-Shock Blues, dreamworks 1998



FONTI BIBLIOGRAFICHE:

Concept Album, di Daniele Follero, odoya 2010











Dicci se ti piace Boomerang!!!

03/11/13

manufatti in cerca d'affetto...

Dicci se ti piace Boomerang!!!


ieri in un mercatino trovato quest'oggettino... Don McLean, American Pie, United Artists, anno di grazia '71 (ma stampa italiana del '72)...copertina con pollicione star & stripes, delicato songwriting da primi seventies e l'incipit di quella title track che ha fatto il botto, che tutti hanno sentito almeno 2-3 volte nella vita e in cui si cita il day in cui "the music died", ovvero il giorno della morte in un incidente aereo di Buddy Holly e Ritchie Valens...malinconia a go-go...
 — con Don McLean.





Dicci se ti piace Boomerang!!!

02/11/13

reminder...

domani alle 16:30 quarta puntata stagionale di Boomerang RCdC...ancora Concept Album, fra mogli di Enrico VIII, suggestioni tecnologiche da fine millennio, pianeti fantasiosi e lingue inventate di sana pianta...